Dialogo con Riccardo Goruppi

Riccardo Goruppi è nato a Prosecco (Trieste) nel 1927 e già da molto giovane combatte come partigiano contro il regime fascista e nazionalsocialista. Alla fine del novembre 1944 sia lui che il padre vengono denunciati ed arrestati e, dopo essere stati portati in carcere e picchiati, vengono deportati al campo di concentramento di Dachau.

Lì rimangono entrambi per quaranta giorni, poi vengono trasferiti a Leonberg, un sottocampo di Natzweiler. In condizioni disumane ed esposti ad ogni tipo di angheria, i prigionieri devono costruire, all´interno del tunnel Engelberg, le ali dei caccia a reazione Messerschmitt modello Me 262.

Il padre Edoardo muore nel febbraio del 1945 dopo una brutta polmonite e Riccardo si ammala di tifo. Quando il campo viene evacuato i prigionieri in grado di camminare devono tornare al campo di Dachau facendo a piedi più di duecento chilometri. Goruppi, come tutti gli altri malati, viene invece trasportato in treno. Poichè Dachau è sovraffollato Goruppi viene portato prima a Mühldorf a. Inn e poi a Kaufering, entrambi sottocampi di Dachau. In questi campi, ed in particolare a Kaufering, la fame è indescrivibile.

Riccardo viene caricato nuovamente su un treno usato come scudo ad un´altro treno blindato che spara sul fronte. Gli Alleati lo mitragliano senza rendersi conto che all´interno ci sono persone innocenti. Il treno viene fermato e Riccardo riesce a nascondersi e dopo un giorno o due viene trovato da un soldato americano che lo porta al monastero di St. Ottilien.

Quando comincia a stare un po´ meglio viene accompagnato in un un centro profughi di Monaco dove gli fanno i documenti con i quali riesce a partire, ma, a causa di alcune inesattezze nei dati, viene fermato a Lubiana dove rimane ancora per più di venti giorni. In seguito, grazie all´incontro con un conoscente, può far correggere i documenti e tornare finalmente a Trieste.

Sua mamma gli consiglia di cercare di dimenticare e per far questo di non parlare della sua spaventosa esperienza. Goruppi però decide di raccontare la sua storia e di essere testimone di quegli eventi terribili sia per ricordare tutte le vittime innocenti, sia per far capire ai giovani che l´odio porta solamente altro odio. Una decisione alla quale è rimasto fedele fino ai giorni nostri.

Firme del foglio della memoria

Tre autrici volontarie hanno descritto il percorso di vita di Riccardo Goruppi in un foglio della memoria. Due di loro, Luisa Ferrero-Heinz e Maurizia I. Puglia hanno preso parte al viaggio studio a Trieste e dopo l´incontro con il sig. Goruppi glielo hanno presentato e fatto firmare.

Klaus Schultz, rappresentante del circolo della Chiesa della Riconciliazione „Versöhnungskirche“, inviterà il sig. Goruppi a Dachau per la presentazione del foglio della memoria il 22 marzo 2019. Saremo molto felici di poter rivedere e accogliere il sig.Goruppi a Dachau!

(5.12.2018; foto Irene Stuiber; traduzione Luisa Ferrero-Heinz)